Poliamore: tre punti di vista

Ultimamente il concetto di poliamore è dappertutto nei media. Il concetto base è quello di avere più di una relazione. Ma cosa significa per chi è coinvolto? Come ci si sente? Cosa spinge le persone a farlo?

Amare più di una persona non è problematico di per sè. Funziona nelle famiglie, ed è possibile avere più di un amico. Ma quando si parla di relazioni, molte persone diventano scettiche. Si può amare più di una persona anche in questo contesto? Coloro che vivono “poliamorosamente” non lo vedono come un problema.

La parola poliamore deriva dalla parola greca “molti” (poly) e dalla parola latina “amore” (amor). Questo può dircelo Wikipedia. Ma non dice niente della parte più interessante: come ci si sente ad avere più partners? Quando il tuo fidanzato dorme con altre donne? Perché farlo?

Il concetto di fondo, la possibilità di “molti amori”, è presente nella parola stessa. Ma il modo in cui tale idea si attua nella pratica dipende da ogni singola persona. Allora sentiamolo direttamente da loro.

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Foto: Privato

“Voler controllare e possedere altre persone è ingiusto ed egoista”

Daniela (nome fittizio), 31 anni, da Amburgo
E’ la mia prima relazione poliamorosa. Non avevo mai sentito parlare dell’idea di relazioni non-monogame ( eccetto che in alcuni contesti religiosi) finchè un amico, che era interessato ad avere una relazione con me, mi ha spiegato come gestiva le sue relazioni. Ero affascinata e ho pensato: “Perchè no?” . Quel “perchè no?” ad un certo punto è diventato “Hey, funziona!”. Al momento io sono una “foglia” nel contesto delle polirelazioni esistenti. Che significa che il mio partner ha molte partner.

Io ho solo una relazione e ho sempre avuto un solo partner in passato, ma sono aperta a riguardo. Non ordino le persone della mia vita secondo qualche tipo di classificazione, sono tutte uniche ed importanti a modo loro. Penso che differenzierei anche tra le mie varie relazioni, se dovessi averne più di una, proprio come fanno gli altrI. Al massimo per motivi pratici potrebbe essere che a qualcuno venga riservato un trattamento preferenziale, per esempio in caso di malattia o in termini di crescere i figli.

Durante le mie esperienze di poliamore, mi sono confrontata con l’idea che ogni singola persona conta. Capisco che voler possedere l’altro, o controllarne i comportamenti e i sentimenti, è estremamente ingiusto ed egoista. Il poliamore fa si che le persone coinvolte in una relazione comunichino bene le une con le altre a diversi livelli.

Potenziali problemi derivanti dalla gelosia non esistono esclusivamente nel poliamore; è una questione che viene fuori anche in altri contesti, come la carriera, l’amicizia, o la monogamia. Si radica nel sentimento di insicurezza, sentimento di “essere rimpiazzati” o di “non essere abbastanza”. Inoltre, sebbene una buona comunicazione sia essenziale per evitare questi sentimenti di insicurezza, è necessario soprattutto avere una certa fiducia in se stessi per far fiorire una relazione poliamorosa. Io stessa a volte mi sento gelosa, ma poi cerco di capire da dove vengono questi sentimenti, e ne parlo al mio partner.

In passato mi sono scontrata con reazioni molto negative riguardo alle mie relazioni. La gente fa congetture; pensa che io non sia in grado di impegnarmi in una vera relazione, che le mie relazioni siano “innaturali”, o che stia solo provando ad essere “ribelle”. La maggior parte del mio gruppo di amici e la mia famiglia non sa che ho una relazione poliamorosa e, quando capita di dire come sono le mie relazioni a persone che non fanno parte della “comunità poli”, suscito perplessità.

Ma in linea di principio la decisione di avere una vita poli non è questione di stile di vita. Anzi è una questione di morale: non voglio “possedere” nessuno, e non credo che il mio partner mi appartenga. In fondo voglio che lui o lei facciano quello che gli piace, e se questo vuol dire avere altri partner, allora va bene.

“E’ solo molto più logico: tutti i coinvolti vivono una vita più soddisfacente”

Matthias, 30 anni, da Amburgo

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Foto: Privato

Deve essere stato circa dieci anni fa: mi sono imbattuto in un articolo o un post di un blog che descriveva ciò che io facevo già da lungo tempo, e lo chiamava “poliamore”. Ho pensato solo: “Oh, quindi è così che si chiama”.

Ho avuto una vita poli quasi dall’inizio, solo non sapevo che si chiamasse così. Semplicemente non ho mai capito perché nel contesto di una relazione si possa amare una sola persona ma, per esempio, si possano “amare” diversi membri della famiglia, o avere quanti amici ci pare. Una volta ero impegnato in una relazione e ho conosciuto un’altra donna fantastica, che era anche di mentalità molto aperta, e aveva la nostra stessa visione delle relazioni. Così ci abbiamo provato.

Per me, le diverse relazioni sono diverse soprattutto perché sono con persone diverse. Sembra banale, ma ogni essere umano è unico, e stando con diverse persone imparo molto su me stesso, su di loro, e altre cose interessanti. Semplicemente condivido molte vite, e ho spesso esperienze grandiose che non avrei mai avuto da solo. Alcune relazioni derivano da circostanze esterne (essere nella stessa città, vivere insieme, ecc.) mentre altre durano poco. Ma non direi che alcune sono più importanti di altre.

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Foto: Privato

Il poliamore mi sembrava, e ancora mi sembra, molto più logico di altri modelli di relazione. Si evita tutta la questione della gelosia, e del reclamare il possesso, e tutti i coinvolti hanno vite più soddisfacenti, perché ci si può divertire con altre persone, perché una singola persona non può soddisfare tutti i tuoi desideri, o anche semplicemente perché è più probabile che uno dei tuoi partner sia disponibile quando lo sei anche tu.

La gelosia mi sembra inutile ed egoistica, e non l’ho mai realmente capita. Altre persone hanno personalità diverse, e non posso pretendere che stiano con me. A parte questo, non mi definisco in base a quello che gli altri provano per me. Sono felice di avere tempo da passare con persone fantastiche, e voglio che siano il più possibile felici. Se per il momento per loro è meglio con altre persone, non è affatto un problema.

Ciò che è più difficile è il tempo e la distanza: se si lavora a tempo pieno, si ha meno tempo libero e non lo si può usare flessibilmente. Se non tutti i partner vivono nella stessa città, incontrarsi diventa un serio problema logistico a causa della distanza. Può essere frustrante, anche se con la tecnologia odierna, la comunicazione è diventata un po’più facile.

Quando gli altri scoprono che ho uno stile di vita poli, molti reagiscono positivamente e vogliono saperne di più. Sebbene per me, in quanto uomo bianco perlopiù eterosessuale, sia più facile, perchè avere molte relazioni simultanee di solito è visto abbastanza positivamente, purtroppo è molto più difficile per le donne. Le reazioni più negative sono state del tipo: “Bè non farebbe per me”. Ma sono molto aperto a riguardo, perciò forse chi lo trova del tutto assurdo dovrebbe solo starne lontano.

 

“E’ come se avessi dei sensi extra”

Johannes, 35 anni, da Berlino

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Photo: Private

Quando ho sentito del poliamore per la prima volta, mi è stato difficile immaginare che facesse per me. Poi ho conosciuto una donna che, la prima volta che ci siamo incontrati, mi ha detto che aveva uno stile divita poli. L’ ho trovato molto disorientante: come si può stare con più persone allo stesso tempo? Ricordo ancora che mi parlò di una delle sue fidanzate che si era arrabbiata per un ex fidanzato che avevano in comune, e chi l’avrebbe detto che il poli a volte può essere un po’ un casino. La mia conoscente le ha detto: “Il problema non è il poliamore. Il problema è lui”. Ho capito allora che le relazioni poli non erano il tipo di relazione più semplice. Sono reti complesse di relazioni, e tutti i coinvolti devono essere responsabili e sinceri tra di loro.

Personalmente, all’epoca non volevo averci niente a che fare. Il poliamore mi è sempre saputo di “non volersi impegnare”. Ma poi è successa una cosa che mi ha fatto cambiare idea: ho conosciuto una donna, e ho subito pensato che fosse fantastica. Ma mi sono accorto che stava con qualcuno. “Oh bene”, ho pensato, “è impegnata”, finché ha iniziato a flirtare apertamente con me. Qualche giorno dopo, c’è stato il nostro primo appuntamento. Mi ha detto subito che aveva una vita poli. Ed era ovvio che non volesse una relazione monogama. Così ho deciso di provarci.

Mi pareva chiaro che al di là di tutto lo facevo perchè ero molto attratto da questa donna. Non c’era altra opzione. Ma allo stesso tempo ero curioso. La relazione purtroppo durò meno di un anno, ma nonostante ciò è stato un periodo molto intenso, e ho imparato molto su me stesso.

Alla fine, le diverse relazioni sono come le amicizie: anche quando lascio andare qualcuno per un po’ per via degli impegni, o perché viviamo lontani, ognuno è importante per me, perché ognuno è unico. E’ stato lo stesso per le mie esperienze poli, eccetto per il sesso e la maggiore intimità. Allo stesso tempo i livelli diventano più distinti: il sesso non è solo sesso e l’intimità non è solo intimità. Con ogni donna era fisicamente ed emozionalmente diverso.

Per me, ciò che è diverso del poliamore è il principio di base di apertura: sono allo stesso tempo libero e legato. E’ come se mi avessero dato un paio di sensi in più che mi permettono di conoscere le persone in un modo del tutto nuovo. Allo stesso tempo, questa apertura ha cambiato la mia visione delle donne: ora quando trovo attraente una donna, lo sento come un’espressione di apprezzamento e meraviglia. Non che sia spiacevole, al contrario!

E’ vero che la gelosia è un problema. Ma si può risolvere. Per me, è stato il primo grande conflitto da risolvere: la mia fidanzata si era organizzata per incontrare un altro partner, e sapevo che avrebbero dormito insieme. Ero pazzo di gelosia! Poi mi sono chiesto perché mi desse tanto fastidio. C’era davvero bisogno di essere geloso? Era qualcosa che volevo sentire? In realtà, è solo una forma estrema di invidia. C’è bisogno di essere invidioso? Mi è stato chiaro che la gelosia è perlopiù questione di insicurezza personale. Poi ho visto la mia fidanzata con l’altro suo partner, e sembrava molto affettuoso. L’invidia è scomparsa, ed anzi, ero felice per lei.

Penso anche che molte persone immaginino che le polirelazioni siano molto più complicate di quanto lo sono in realtà. Si, può diventare complicato, e può fare molto male. Ma è cio che succede in ogni relazione quando ami davvero l’altra persona. Detto questo, non sono sicuro di essere davvero poli. Ci sono aspetti di cui non posso più fare a meno. Comunque, nonostante ciò, desidero un partner con cui poter passare più tempo rispetto agli altri. Ma questo è il bello delle polirelazioni: che non puoi definire molto. Perciò le lascio semplicemente accadere, e vedo come mi fanno sentire.

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Autrice

Katharin Tai (Germania/Francia)

Studia: Relazioni euro-asiatiche/ Diritto internazionale

Parla: Tedesco, Inglese, Francese, Cinese, Giapponese, Svedese..

L’Europa è… un posto affascinante da esplorare.

Blog: www.towardssomewhere.wordpress.com

Twitter: @Whitey_chan

Traduttrice

Francesca La Russa (Italia)

Studia: Linguistica

Parla: Italiano, Inglese, Francese

Author: Anja

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